LEONARDO INDEX
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LEONARDO
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SANT'ANNA, ISABELLA
D'ESTE, TESTICCIOLA,
VELATA, HORSE AND RIDER, QUADRELLA,
-STUDIO DI
SANT'ANNA
...
alla luce dei nuovi risultati ottenuti ci sembra sempre più
probabile unattribuzione diretta a Leonardo del nostro disegno. La ricerca a nostro avviso non ha ancora svelato tutto
e soprattutto non ha ancora contribuito a negare una possibile paternità diretta al
Maestro Leonardo. Che si tratti comunque di
uno studio di Leonardo lasciato agli allievi per utilizzarlo come spolvero e poi acquisito
dal Luini, o di una copia del Luini stesso fatto sulla base di unoriginale oggi
disperso, questo disegno, oggi ritrovato, è senzaltro un documento importante
legato a Leonardo, al suo stile inconfondibile e ad uno dei suoi più grandi e
significativi capolavori.
-ISABELLA
D'ESTE
Il
4 ottobre
2013
è trapelata la notizia del ritrovamento del ritratto di Isabella
d'Este, avvenuto due anni prima da parte di Ernesto
Solari, e
considerato parzialmente autentico dal Prof. Carlo
Pedretti. Dopo lo scoop del Corriere della sera
però i nostri studi si sono interrotti. Successivamente
il dipinto è stato sequestrato in Svizzera poichè sembrava essere stato
esportato dall'Italia illegalmente. Oggi si trova probabilmente ancora in
Svizzera.
-TERRACOTTA:
LA TESTICCIOLA
DI LEONARDO (rassegna-pdf)
Testa
in terracotta senese di cm 24 /h per 18,5/l, caratterizzata da un colore carnacino
chiaro con un foro sulla sommità del capo. La scultura è certamente opera di
scuola toscana di fine 1400 inizi 1500, lo confermano gli esami effettuati, in particolare
le tre termoluminescenze effettuate da
diversi laboratori. Trattandosi di opera vicina allo stile del Verrocchio si è
arrivati
alla conclusione che il suo autore possa essere uno
dei seguaci della sua scuola, Leonardo da Vinci o Rustici. Leonardo da Vinci fu infatti
anche scultore e ottimo modellatore in terra; ce lo assicurano i contemporanei e diversi
documenti del tempo che attestano lesecuzione di diverse opere modellate e poi
realizzate in terracotta o in bronzo, con caratteristiche che ritroviamo in questa testa.
Per quanto riguarda la provenienza di questopera non sappiamo molto, soltanto che è
stata acquistata da un antiquario parigino e che lopera è residente in Francia, in
collezione privata, ed è in temporanea esportazione nel nostro paese.
E
probabile che se il soggetto della testa è
quello ipotizzato, cioè lAntinoo-Salaì, vista limportanza che lo stesso
poteva avere per Leonardo, egli lavesse portata con sé nel suo viaggio verso la
Francia e che lì sia rimasta fino ad oggi. Opera, quindi, dal valore personale e intimo.
Come modello d’accademia non aveva un valore artistico commerciale pertanto gli eredi potrebbero
aver ritenuto poco utile riportarla in Italia alla morte del Maestro. Il
periodo di realizzazione di questopera è collocabile tra la fine del quattrocento e
linizio del cinquecento ( 1495/1502 ) e cioè tra il
periodo di esecuzione in terra del grande cavallo per il monumento a
Francesco Sforza e il successivo viaggio a Villa Adriana di Tivoli avvenuto nel 1501.
La grande bellezza del manufatto, la presenza della sigla LV su un boccolo
e gli esami scientifici effettuati hanno reso possibile l'attribuzione a
Leonardo.
-LA VELATA (rassegna -pdf)
Lopera
raffigurata è un curioso e anomalo disegno che Solari ritiene di poter considerare
loriginale leonardesco di unopera già conosciuta, che si conserva agli
Uffizi, ed attribuita ad un allievo. Secondo
Solari questo disegno è certamente di scuola leonardesca ma, visti gli indizi emersi e i
risultati degli esami effettuati, egli ritiene possa trattarsi di opera attribuibile a
Leonardo e scuola.
Il disegno raffigurante un
busto di giovane donna con velo, girata a destra, realizzato con carbone e/o grafite su
carta di cotone, incollata su un cartoncino bianco, con
misura mm 232 x 172, presenta una grande somiglianza espressiva e proporzionale col
disegno degli Uffizi realizzato con punta
dargento su carta filigranata, preparata in grigio-avorio, di mm 236x155, e girata a
sinistra (gabinetto Disegni e Stampe, n.426 E)
dal quale si differenzia soltanto per alcuni piccolissimi particolari.
Questo
nuovo disegno è stato eseguito da mano mancina al contrario di quello degli Uffizi. Escluso che si possa trattare di un falso moderno,
grazie agli esami effettuati, la prima ipotesi è stata una realizzazione da parte di un
allievo che poteva essere anchegli di mano mancina o un abile imitatore del Maestro.
In ultima ipotesi si è pensato potesse trattarsi delloriginale eseguito dallo
stesso Leonardo.
Le indagini effettuate su
ciascuna di queste ipotesi hanno portato a trovare risposte concrete e comunque plausibili
con alcune apparenze non trascurabili quali, in primis, lo status di grande conservazione
del foglio in oggetto che aveva fatto pensare alla prima idea di falso. Lesame al
radiocarbonio-14 ha escluso che il foglio fosse moderno, anzi ha confermato la
contemporaneità rinascimentale dello stesso col suo probabile autore. Si tratta quindi di
un foglio appartenente ad un periodo vicino al 1500.
Chi poteva essere lallievo in questione?
Secondo il Prof. Pedretti, interpellato da Solari,
potrebbe trattarsi di Francesco Melzi o Salaì poiché entrambi sapevano usare la mano
sinistra (Salaì, in particolare, che conosceva bene Leonardo, aveva più volte cercato di
imitarlo utilizzando gli stessi suoi strumenti e copiandone lo stile).
Riguardo
allidentità della donna ritratta, sono emerse interessanti ipotesi: Isabella
dAragona, Bianca Sforza, lo stesso Salai o sua madre Caterina Scotti.
In
conclusione, dallesito di tutti gli esami effettuati non sembrava potesse arrivare
un contributo determinante per una possibile attribuzione, ma da un esame più
approfondito della relazione tecnica sono emersi alcuni particolari interessanti che a
prima vista erano passati inosservati: la presenza inusuale sulla superficie del disegno
di elementi quali il Ferro (Fe), il Rame (Cu), il Manganese (Mn) e il Potassio (K) che
sono stati considerati dai tecnici del laboratorio diagnostico come impurezze dei composti
cellulosici del supporto, secondo Solari sono invece da considerarsi come tracce dei
pigmenti utilizzati da Leonardo nei suoi dipinti; questi erano sicuramente presenti e
diffusi nel suo studio/bottega al punto da contaminare tutto lambiente o le cose
presenti, tele, carte e quantaltro. Questi pigmenti si depositarono sul nostro
disegno come le polveri o i pollini si depositano sulle stoffe che sono utilizzate in un
ambiente dove questi proliferano (il Prof.Pedretti conferma
che gli stessi pigmenti sono stati ritrovati su diversi disegni di Leonardo a Windsor). La presenza di questi pigmenti sulla superficie del
disegno e una probabile firma DaVinci sopra locchio sinistro, sono da
considerarsi elementi utili per determinare lautenticità prima e la paternità poi
di questo disegno; esso appartiene certamente alla scuola leonardesca, se non proprio di
mano del Maestro, in particolare allabilità dellallievo Salaì, di recente
alquanto rivalutata.
( schedaLA VELATA)
HORSE AND
RIDER
Horse and Rider - Charles
d'Amboise: opera curiosa e dalla storia complessa, attribuita da Carlo Pedretti
a Leonardo nel 1985. L'opera originale era stata
realizzata da Leonardo in cera, secondo Pedretti nel 1508; il sottoscritto,
invece, la ritiene più tarda, 1511, sulla base di una data incisa sulla
statuetta. L'opera è sempre appartenuta alla famiglia Melzi che, prima del
secondo conflitto mondiale, la trasferì in Svizzera. Di questa statuetta è stato
fatto un calco ed una copia in bronzo, questi sono in America.
Si tratta di un'opera molto
importante poiché presenta una sigla simile a quella presente sulla testicciola
di Terra e cioè una L maiuscola ed una V maiuscola rovesciata: ritengo possa
essere la sigla che il Maestro poneva su tutte le sue opere plastiche.
Ritengo che la data di
esecuzione potrebbe essere più tarda, 1511/13, perchè gli studi di cavalli
effettuati da Leonardo rispecchiano legami con modelli classici almeno fino al
1508/10; inoltre la data che sembra incisa sulla statuetta, 1511, coincide con
l'anno della morte del cavaliere ritratto. Se il modello doveva servire per un
possibile monumento dedicato al grande cavaliere francese, Leonardo potrebbe
averlo realizzato, o completato, a Vaprio d'Adda dove l'opera rimase quando
l'artista partì per Roma, nel 1513, e poi verso la Francia nel 1516. La data presente potrebbe
non avere nulla a che vedere con l’anno di esecuzione, ma essere semplicemente
una data commemorativa.
Sulla scultura sono
presenti anche molti elementi simbolici che mi limito a segnalare per la loro
evidente visibilità, particolari curiosi che richiederebbero ulteriori
approfondimenti per averne una chiara interpretazione.
LA QUADRELLA
DELL'ARCANGELO GABRIELE(*)
ADORAZIONE DEI
MAGI,
ANNUNCIAZIONE, BACCO,
IL CAPITANO,
DAMA,
FIGURE DANZANTI,
GINEVRA BENCI,
I DILUVI,
IL MUSICO,
LA BATTAGLIA D'ANGHIARI,
LA BELLE FERRONIERE,
LA SCAPIGLIATA,
LA
VERGINE DELLE ROCCE,
L'ANGELO INCARNATO,
LA LEDA,
MADONNA DEI FUSI,
ALTRE
MADONNE, MONNA VANNA,
MONUMENTO A F.SFORZA,
PAESAGGIO,
S.GIOVANNI BATTISTA,
SAN
GIROLAMO
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